Cersei-LannisterSe c’è un personaggio con cui m’identifico, in Trono di Spade, è Ned Stark: l’Animus ultraretto che finisce per rovinare tutti e se stesso con la sua fame e sete di giustizia. C’est moi. La mia Ombra invece (il mio lato oscuro, per chi non avesse seguito) non sa più che inventarsi per comunicarmi che sono pure Cersei Lannister: ‘na granda cessa, avida di gloria. E allora so’ pure bona?, le chiedo. Solo allora tace, Ombra dimmmerda.

Invece, per rassicurarmi dei progressi che sto facendo sulla strada della sanità mentale, ho tentato una rapida classifica degli uomini che mi piacciono in questa serie. Risultato: 1) Tyrion Lannister, 2) Jon Snow, 3) Khal Drogo. Allora ho lasciato perdere il progetto sanità mentale.

Vabbe’, a parte Khal Drogo, a cui affiderei direttamente l’impero del mondo, tanto stenderebbe i nemici con un rutto, mi sembra di capire che la tendenza sia sempre quella. Mi piacciono gli outsiders. Quelli che non sono esattamente integrati nella loro famiglia o nel contesto sociale. Ma che sono brillanti ed eccellenti in qualcosa.

Ieri, essendo rimasta al secondo volume della saga, ho letto di quando Jon riflette sul fatto di essere il fratello bastardo di un re, e si dice che il fratellino se ne starà a bere vino dolcificato mentre lui succhierà l’acqua ghiacciata di qualche fiume, oltre la Barriera.

Allora stanotte ho sognato Cersei che mi stendeva la biancheria, un curioso bucato tutto fatto di sciarpe che, sempre senza spoilerare (tanto siete tutti alla quarta serie), mi ha fatto pensare a un momento cruciale per la vita di Ned Animus Stark, una scena da perderci la testa. Come a dire che ha vinto lei, che ha usurpato il trono contro le legittime pretese della successione.

Ma allora sono Ned o Cersei? Ovviamente, la mia vita appartiene a entrambi, sono entrambi parte di me. E come il Buono e il Malo del Visconte dimezzato, di Calvino, non saprei dire chi faccia più bene. Perché i Ned Stark, con la Legge che applicano ciecamente anche quando non è giusto (pensate al poveretto decapitato all’inizio della saga) fanno ancora più male di chi almeno agisce per amore, del solito cattivo indispensabile perché la storia vada avanti.

E voi? Se la vostra vita fosse un trono, adesso chi lo occuperebbe? Qualche sovrano oltranzista che è meglio spodestarlo anche se ha tutti i blasoni al posto giusto, come Stannis Baratheon?

Pensate a Jon. È giusto che abbia meno diritti di Robb? Così va il mondo? Sì, così va finché non va più così.
Finché non vi dite che usurpare il diritto a decidere della vostra vita non è usurpare. È metterci il legittimo sovrano, quello che avrebbe dovuto essere seduto lì da sempre. Voi.

C’è una difficoltà, ovviamente. Se avete sempre vissuto da bastardi, emarginati, se vi siete identificati tanto in questo ruolo, vi sentirete sempre un po’ usurpatori a cambiarlo.

Che sia una pippa mentale vostra aiuta poco, non è una convinzione che si raggiunga con la ragione e l’ho imparato a mie spese.

Ancora una volta, l’importante è cominciare. Cominciate a buttar giù dal trono il fantoccio oltranzista che avete messo al vostro posto, e scoprire un po’ come ci si sente, a prendere decisioni.

Poi andate a braccio. A mettere Jon sul trono, se non fosse stato emarginato tutta la sua vita sarebbe stato un altro Robb, coi suoi pregi, ovviamente, ma la metà delle esperienze, delle lotte, dei ghiacci affrontati e vinti.

E allora ringraziate gli anni di emarginazione che vi siete inflitti e regalatevi un trono, da governare con saggezza e un po’ di sana bastardaggine.

Che quella, statene certi, non ve la leva nessuno.

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