cravattaE allora, perché pensi che io e te, così intelligenti, siamo single, Maria? Perché gli uomini vogliono delle bamboline stupide che li facciano sentire forti.

E, ancora peggio: perché non ho la ragazza, Maria? Perché le donne badano troppo ai soldi.

Non siamo mai noi, o non è mai quel misto tra circostanze esterne e responsabilità personale a farci fare determinate scelte di vita. È questa società marcia ai cui standard ci rifiutiamo di adeguarci.

Peccato che nel “rifiutarci” di fare qualcosa la stiamo affermando, la stiamo riconoscendo come legittima.

Che il vero modo di rifiutarsi sia ammettere che ce la portiamo dentro, la legge che vogliamo infrangere, che è una delle prime cose che abbiamo imparato, e che a dedicare la nostra vita ad andarle contro la stiamo esattamente legittimando, trasformandoci nell’eccezione che conferma la regola.

E, soprattutto, rischiando di fare la fine da cui scappiamo: quante di quelle che non sanno truccarsi, che criticano le loro simili che hanno deciso di imparare, che si beano della loro cerebralità, finiranno col primo stronzo che le riempia di complimenti, rinunciando volentieri alla carriera per sfornargli quei cinque pargoli che fino a un anno fa “mai nella vita”?

E quanti giovani uomini insicuri, di quelli che ahimé piacciono spesso anche a me, anarchici e “incapaci di avere una storia seria perché il mondo è labile rob’ cos'”, finiranno con una maniaca di Hello Kitty che per il primo meseversario li porti all’acquapark con Groupon?

E se era quello che in realtà volessero, bene. Il guaio è passare da un estremo all’altro, dalla negazione delle regole alla loro accettazione totale, solo perché, per paura o insicurezza, non ci si è mai presi la briga di scoprire cosa volessimo noi in realtà.

E allora, secondo me, se vogliamo davvero essere liberi dagli standard dobbiamo rintracciarli dentro di noi, ascoltarli, e decidere esattamente quali cose prendere.

Io mi tengo i libri ma anche i trucchi, e se uno mi fa un complimento senza star pensando solo dammeladammeladammeladammela, ben venga.

E continuerò a criticare gli standard ridicoli che ci farebbero donne e uomini infelici e insicuri, che è stato pure il mio mestiere per tanto tempo, ma a un patto: non usarli mai più come scusa per non vivere..

Solo così saprò scrollarmeli di dosso con una spallata.

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