No, davvero, segnatevi i sogni.
Appena li fate. Quaderno e penna sul comodino, accendete un attimo il lume e scrivete. Man mano che lo fate, vi ricordate di altri dettagli. È come una mappa del tesoro, scusate l’ingenuità. Vi tornano in mente cose assurde, che avevate dimenticato da un sacco di tempo.
Io è come se vivessi qui e ora, Barcellona 2014, e in un mondo onirico senza tempo, con personaggi delle mie vacanze di bambina che parlano con altri che ancora devo conoscere.
Mi sono anche resa conto di una cosa, sognando: nella mia vita, la spontaneità non è andata lontano. Per esempio, l’ultimo slancio verso qualcuno, che non mi spiegassi, che fosse spontaneo e improvviso, l’ho avuto a… diciamo, sette anni?
No, vabbe’, non esageriamo. Ma il resto non è stato quasi mai amore. È sempre stato fame.
Avete presente quando vi siete fatti un’escursione lunghissima e non vi reggete più in piedi? Mangereste pure il braccio dei vostri compagni, senza stare tanto a guardare cosa sia.
È il contrario di “non è fame, è voglia di qualcosa di buono”. Là è proprio fame, fame nera.
Indiscriminata. Ed era quella, che avevo io. Fame di attenzione, approvazione. Fame di novità, di un motivo per alzarmi la mattina, quando le cose mi andavano troppo male.
E allora, uccisa precocemente ogni traccia di spontaneità, ho cercato di saziare quella, la fame. Mai innamorata, sempre preoccupata: perché sembrava cominciare qualcosa e poi si è allontanato? Perché pare che mi preferisca un’altra?
E chiamavo amore la fame.
Mi dicono anche che sia molto comune.
Allora, invece di essere pazzi come me, dovete smettere di badare alla fame. Cercate la voglia di qualcosa di buono, quella che ti viene ad appetito saziato (e a quello possiamo provvedere solo noi) e ti porta a scoprire la gelateria artigianale dietro l’angolo, o quella tamponata con un aperitivo che ti porta a resistere fino al ristorante in fondo alla strada, invece che entrare dal primo kebabbaro sconosciuto. O, meglio, che ti fa andare a mangiare a casa tua, invece che prendere quella pizzetta al volo, che non è neanche forno a legna (ok, ci do un taglio).
La gente affamata fa cattivi acquisti, mi hanno detto.
Voi non fate come me. Dategli retta, ai vostri sogni.
E saziatevi da soli. Solo allora gusterete il meglio.