Parlavamo di un mondo libero dall’ansia (per quanto ci si possa liberare da questa vecchia amica petulante) e di quanto ci sembri alieno, i primi tempi, tanto che quasi quasi torniamo alla vita di prima.
Ecco, questa parte che vuole tornare indietro, che anela l’ansia come primo motore, non sottovalutiamola. No, non dico di assecondarla, anzi. Ma stiamola a sentire. Ha le sue ragioni e ha energia da vendere. Sicuramente la noia è l’ultimo dei suoi problemi, mentre è il primo nel nuovo mondo ansia-free che ci aspetta. Non che sia veramente noioso, eh, è che, dopo che andavamo in panico per dire buongiorno a qualcuno, tutto il resto è noia per definizione.
Insomma, pensavamo che scattasse il “vissero felici e contenti”, invece il racconto comincia solo adesso. E allora non facciamo l’errore di reprimere l’ansia, come una ex che fingiamo di non amare più e poi ci torniamo in ginocchio. Se eravamo ansiosi, era per un motivo preciso: funzionavamo, seppure in modo contorto, meglio che altrimenti, risolvevamo così problemi che ci sembravano insormontabili.
Ora che sappiamo che non lo sono, accogliamola come una parte di noi, come l’amica pazzerella che non sappiamo bene dove ci voglia portare, ma ogni giorno ha un’idea nuova.
Non mi va di fare la tipa moderna nevrotica che si fa prendere dall’ansia come fosse una moda. Mi va di considerarla, quando abbia imparato a maneggiarla, come una risorsa in più, un’inedita fonte di creatività che mi aiuta, occasionalmente, a mettere un po’ di pepe nel mio nuovo mondo così tranquillo, così noioso.
Finché non capisco che anche questo mondo è tutt’altro che monotono, è una sfida, è tutto da esplorare, con curiosità.
E la curiosità, rispetto all’ansia, è pure simpatica.