C’è un’insalata greca che per me è ‘a fresella. Anche se a quanto pare, per gli italiani sprovvisti di questo piatto, è più una bruschetta.
Giudicate un po’ voi: base di pane secco (solo che è d’orzo), formaggio (solo che è feta), e pomodorini, con un filo d’olio.
Il mio ragazzo protesta: non puoi ridurre tutto a qualcosa che già sai.
Dalle sue parti, come intuirete, non hanno ‘a fresella.
Però ha ragione. Il fatto è che ci viene spontaneo, vero? Cercare di ricondurre qualsiasi cosa scopriamo a schemi e nozioni che abbiamo già.
Come i turisti italiani che vengono a Barcellona e affermano che la paella è il risotto alla pescatora. Peccato che nella versione catalana si prepari sia con carne che con pesce, nella padellona che le dà il nome, e che la ricetta non turistica preveda che il riso sia quasi abbrustolito. Tale e quale, no?
Ovviamente, la ricetta valenciana, quella classica, è totalmente diversa: niente frutti di mare e solo carne bianca, ridotta al minimo.
Ma quant’è facile dire “ce l’abbiamo anche noi”? Specie delle cose che ci piacciono.
Lo sanno bene un po’ di persone che elencherò qui di seguito:
- Quelli che assimilano gli indipendentisti catalani alla Lega Nord: peccato che i primi non siano particolarmente razzisti, siano spesso di sinistra, anche radicale, e che rivendichino un territorio omogeneo con una propria lingua e tradizione letteraria, non una favolosa Padania messa insieme da un cantante di pianobar, sposato a una maestra siciliana.
- Beppe Grillo quando, ai tempi degli indignados, è andato in Plaça Catalunya a spiegare che tutta quella roba “già l’aveva fatta lui”.
- Un giovane politico di sinistra, in visita a Barcellona per un evento sul referendum. Gli ho detto che volevamo condividere le nostre esperienze politiche catalane con l’Italia. Mi ha risposto che gli indignados fossero un’invenzione italiana, col movimento No Global d’inizio anni 2000 che la sinistra non aveva saputo catalizzare. Sì, perché Seattle è in provincia di Frosinone. E i No Global erano anche vecchietti di ceto medio che si sedevano in una piazza come questa per partecipare ad assemblee di ore intere.
L’ultima posizione non mi sorprendeva, dopo gli articoli che a suo tempo si pubblicavano in Italia, con titoli tipo “indignados o manovrados“? Incapaci di capire che un ceto medio potesse scendere in strada sfuggendo alla logica politica italiana.
Impossibile concepirlo per noi guelfi e ghibellini, che associamo l’appartenenza politica con le Feste dell’Unità o le visite annuali a Predappio (brivido), con l’orgoglio delle regioni rosse o con le acerrime lotte guareschiane coi vicini.
No, l’idea è che o sei schierato o sei qualunquista. Anche quando non attacca più, perché qualcuno ne approfitta per spacciarsi per entrambe le cose.
E gli indignados, al massimo, erano dei poveri ingenui. Peccato che da quei poveri ingenui siano venute fuori delle realtà che l’Italia si sognerà, finché non smetterà di ridurre tutto a una sua invenzione.
Allora lo ammetto, quell’insalata greca sarà anche simile alla fresella, ma ha un sapore diverso.
Adesso tocca a voi.