No, ragazzi, grazie della fiducia! Mi spiace che adesso, nel seguito a questo post, pensiate davvero che scriva qualcosa di ragionevole e sensato. Io mi limiterei a riprendere il discorso sull’amore in crisi, sui motivi facilmente confessabili (un trasferimento, un cambiamento di vita) e su quello più difficile da ammettere (non siamo più presi come all’inizio). La soluzione più facile? Si diceva, dare per buono il motivo confessabile, colpevolizzare chi dei due lo abbia generato e filare via alla ricerca del vero ammmore, il cui ideale immacolato, con questo escamotage, rimane intatto.
La mia soluzione forse vi deluderà, ma è allo stesso tempo la più semplice e la più difficile: affrontare la parte inconfessabile! Sì, ammettere che anche il più “indistruttibile” degli amori si possa distruggere col tempo.
Sento di aver vinto in una sola frase diversi premi G. A. C., quindi lasciatemi specificare: bisogna valutare in tutta onestà se il nostro amore non giustifica più gli sforzi per coltivarlo. Scusate il linguaggio materialista, ma credo che quasi tutti coloro che siano andati oltre i tre mesi di adorazione reciproca (e in case separate) sappiano che tali sforzi sono tanti. Solo dopo questo lavoro di sincerità potremo capire se il problema confessabile non sia, in realtà, un alibi.
Appurato che non lo sia, che l’altra persona ci ami ma voglia davvero trasferirsi, lasciare tutto per rinchiudersi in monastero in Nepal, farsi asportare i genitali piuttosto che figliare, allora sì che si tratta di decidere.
Non dico per forza scegliere, come si sceglie in un aut aut, tipo “o resti/ci riproduciamo/torni ateo o ci lasciamo”, ma almeno decidere. Avere il coraggio di dirci:
- “Tu vorresti affrontare un rapporto a distanza, o è meglio lasciarci?”. (“Sì/No/Forse”).
- “Piuttosto che avere figli mi castro. Ti va bene o preferisci cercare qualcuno che ne voglia?”. (“Sì/No/Forse”).
- “Nam myōhō renge kyō” (e qui si potrebbe rispondere con “Afammocc’ “, noto mantra napoletano).
Decidere! Dio mio, che brutta parola.
Non è più facile dirci che, se i suoi progetti sono cambiati nel tempo, vuol dire che non ci amava abbastanza da continuare quelli iniziati con noi? In altre parole, non è meglio perdere un amore, piuttosto che perdere l‘amore?
Peccato che non sia possibile perdere qualcosa che, così come ce l’immaginiamo, non è mai esistito.
Non fraintendetemi: esiste l’amore.
Ma l’amore eterno che si alimenta da solo e non conosce crisi, soprattutto quello che sopravvive senza problemi alla nostra paura di decidere, mi sa che non è mai esistito.
Se esiste, si nasconde così bene che non vale la pena cercarlo. Perché lui non cerca noi.
E come avrebbe detto nostra nonna: “Chi ti vuole, ti cerca”.
Io sto scrivendo una cosa sull’amore, poi mi ricollegherò ai tuoi post. Molto bello anche il video, il romanticismo ci ha fottuto il cervello.
Secondo me spesso dimentichiamo il lato “pratico” dell’amore che si traduce poi nella mancata comunicazione con l’altro. Ogni tanto la “chiacchierata” tocca farsela, per capire come si è messi, per affrontare quello che non va. Però il lato pratico è qualcosa di “inaccettabile” solitamente. In qualche modo, appena arriva la crisi, ci alziamo e andiamo via perché dove c’è crisi non c’è amore (e già qualcosa non mi torna…).
E poi a seguito dello scappare, spesso cominciamo a fare casini senza senso, ricercando cose senza senso.
Siamo diventati troppo frivoli, affrontiamo sempre troppo poco.
Il guaio è avere delle aspettative che non solo non possono essere mai soddisfatte, ma che forse non sono neanche auspicabili. Per me la parte più interessante dei cliché dell’amore romantico è questa pretesa che l’altra persona ci capisca senza parlare. Può succedere occasionalmente, ma di norma anzi, bisogna essere molto onesti. Aspetto il tuo scritto!
il romantricismo non ha rovinato nulla e basta con la demonizzazione del romanticismo!.L’amore romantico, la passione sono cose reali e stupende! certo che i amore ci possono essere crisi, alcune sono superabili altre no, e certo che bisogna parlarsi e dialogare questo è compatibile col romanticismo, checchè se ne dica
Io mi chiederei come mai hai bisogno che le cose siano come dici. Cosa ti fa sentire tanto insicuro del fatto che venga denunciato l’aspetto opprimente dell’amore oggi? Non rispondere a me, fallo a te stesso.
l’amore romantico mi pare compatibile con ciò che dici. e chi l’ha detto che una relazione romantica non può finire? E chi l’ha detto che una relazione romantica monogama non può avere crisi? Alcune sono superabili, altre no