In un post di qualche tempo fa vi spiegavo come distruggervi la casa e la dieta in poche mosse, con la scusa di essere in ritardo.
Adesso vi racconto come rovino il mio aspetto giusto un istante prima di uscire! Quando ho solo cinque secondi per scendere, intendo. Se no il lavoro di distruzione sarebbe più meticoloso.
Siete consapevoli, ovviamente, che sia tutto un gioco? Che andate benissimo così? E allora possiamo cominciare!
- Usciamo come stiamo in casa! Senza complessi. Voglio dire: ho incontrato Viggo Mortensen mentre ero in tuta e bustona di uova al seguito… Ok, specifichiamo: in casa preferisco indossare qualcosa che mi piaccia, sempre che sia anche comodo! Mi cambia proprio l’umore, rispetto al mettermi cose spaiate e a brandelli. Che so, pantajazz neri d’inverno e vestitino smesso d’estate: se con questa roba devo uscirci all’improvviso (e lo faccio) non mi trovano meno scippata del solito.
- Il trucco c’è? Non so se avete presente il no-makeup makeup: portatelo alle estreme conseguenze e otterrete ME! Ormai uso solo la mia crema al caffè, resa semieterna dal conservante, e poi vado di… ditate: una di correttore ottenuto mescolando vecchie tonalità con aloe vera e ossido di zinco, e due dell’ombretto che uso anche come rossetto ed eventualmente phard (cliccate qui per una ricetta più professionale). Va bene anche un qualsiasi ombretto in crema, eh! Magari preceduto da un velo di cipria lì dove lo volete applicare.
- Chi ha detto capelli? Sentite, io per i tagli elaborati vado sempre da una professionista, ma quando la festa è proprio tra un’ora e le mie doppie punte sono diventate i rami della Foresta Incantata, uso il CreaClip. Ah, e fino a cinque minuti prima dello shampoo (ma meglio anticiparsi), faccio una passata di dita imbevute in acqua e olio di cocco. Da aprile a ottobre vietato il phon, lo uso solo per farmi la piega. Se ho almeno un’ora di tempo e li voglio un po’ mossi, li fisso bagnati nella classica “cofana”, con un asciugamani.
- Strega chiama colore! La strega sono io, quando coi capelli scippati di cui sopra mi accorgo che non ho roba pulita che sia anche assortita cromaticamente. Come faccio? Una sola parola: sciarpette! Che posso usare in due modi: a) Intorno al collo! (Ma va’). Nel senso che metto su il più noioso dei completi (‘nu jeans e ‘na maglietta, oppure tinta unita) e ci schiaffo sopra un foulard policromo; b) Intorno alla borsa! Le mie sciarpette colorate, anche autoprodotte, annodate ai manici della borsa me la rendono abbinabile pure nelle situazioni disperate. E se siete proprio folli come me…
- Fatevi la borsa! I miei sandali estivi sono un caso disperato da abbinare: rosa shocking, puffo transgenico… Ebbene, ho investito 5 euro in fettuccia per farmi una borsa così, facilissima e abbinata alle scarpe estive che uso più spesso. Da afferrare un istante prima di uscire senza pensare ai colori. A farla ci ho messo giusto tre sere davanti a Netflix, e solo perché intanto mangiavo pure! Se poi avete una spilla da balia, ci applicate di volta in volta un fiorellino abbinato agli altri sandali impossibili che avete, e state a posto tutta l’estate.
Ok, ve la dico tutta: io senza vergogna uso, sia sulla borsa che sui capelli, uno dei miei fermagli strategici. Essenzialmente sono policromi, per esempio ho dei fiori di legno con un colore per petalo. Che diamine, almeno un petalo si abbinerà al resto!
Ci vediamo al Red Carpet, allora! E se vi chiedono chi vi ha conciato per le feste, fate pure il mio nome. Sperando che non mi vengano a menare sotto casa.