È il mio compleanno, mi fate un regalo? Lasciatemi sfogare!
Perché è stata una settimana movimentata per me e per l’Italia, e in questi casi pullulano le persone che nello stato spagnolo si chiamano amargados, o amargadas.
Esportate questo termine urbi et orbi! Deriva da amargo, cioè amaro, e designa una condizione dell’anima, uno stato di continua insoddisfazione, che la persona interessata tende a rovesciare a badilate sul prossimo.
Un misto tra amareggiato e acido, insomma. Ma in forma cronica.
Io credo che l’amarezza sia tipica, e perfino comprensibile, nei nostri tempi di precarietà lavorativa, discriminazioni etniche e di genere, minacce terroristiche… Il problema è quando chi ne è affetto scambia la malattia per la cura, come se scaricare i propri problemi sul mondo risolvesse anche i problemi del mondo.
Esempio. La mia improvvisa spedizione a Napoli mi ha portato ad apprezzare il Sanremo di quest’anno, a parte il tristo “omaggio alle donne” che d’altronde mi ha ricordato l’unico video brutto dei Jackal: in un paese in cui l’8 marzo significa spogliarelli, temo che manchi proprio l’ABC per ripensare le donne al di là dei figli e del lavoro domestico non retribuito.
Su Facebook però ho trovato una tizia che considerava Sanremo propaganda e i manifestanti di Macerata dei coglioni: si sentiva molto figa per questo suo “non farsi abbindolare”, poi tutto quello che ha saputo dire della questione catalana è stato “sono come la Lega“, e ho smesso di leggere. Questa qui sapeva sputare solo rabbia e frasi fatte, a un certo punto mi sono chiesta che problemi avesse e mi ha fatto davvero pena. Ovvio che è una tra i tanti.
Sono dunque costretta a ripetermi: quanto sarebbe bello se prima di buttarci anima e corpo in una causa risolvessimo i nostri problemi personali? Lo dico da femminista che ha cominciato da bimba per rabbia e continua da adulta per consapevolezza. Perché una cosa è dissentire, indignarsi, arrabbiarsi pure, e un’altra odiare, con tutte le forze e con una rabbia che acceca tutto il resto. Nel secondo caso è molto probabile che i problemi li abbiamo con noi stessi, e li sfoghiamo sulla causa che ci siamo scelti. Per questo gli psicologi dovrebbe passarli sempre la mutua! E in mancanza di quelli, un lavoro serio su se stessi porterebbe a un risultato brillante: continuare a lottare per le stesse cose, ma con l’energia di chi non ha più niente da prendere e tutto da dare.
E quando questo succede, credetemi, possiamo davvero cominciare a parlare di “giusta causa”!
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏 sopratutto sul fatto che gli psicologi li dovrebbe passare la mutua.
Grazie mille! Aspettiamo con ansia quel giorno! :*
Eccome! 😉
Intanto mi insegni a condividere link diretti sottoforma di testo come hai fatto per “l’unico post brutto dei the jackal”?! (Ah, tra le altre concordo in pieno anche sulla caduta di stile che giustamente hai sottolineato.. peccato x loro..)
Io copio il link, premo sull’icona con la graffetta (“insert/edit link”), e incollo il link nella finestra che si è appena aperta. Attenzione a scegliere l’opzione “Open the link in a new window/tab”, compare sotto lo spazio per incollare il link e per me è la migliore.
Grazieee!🤗🤗🤗