L’alternativa è un paese in cui una redazione conosca l’abc dei diritti civili, per averlo imparato alle elementari. Un’umanità normale, insomma. E quindi perdonateci tutte* per il nostro sbadiglio senza la mano davanti

Da minn.com
Ti amiamo moltissimo, a qualsiasi costo, povero paese che l’8 marzo con tante italiane in piazza schiaffa in prima pagina Salvini e i missili coreani, mentre El País (nota rivista anarchica) mostra foto di trecentomila persone in marcia a Madrid, e agguerrite pagine di controinformazione (tipo quella di Aljazeera) scodellano le immagini di quelle femminazi caricate a Istanbul…
Invece tu, Italietta dei bomberoni, di solito sorprendi noi che, ogni Giornata internazionale delle donne, abbiamo questo friccico ner core di chiederci “cosa s’inventeranno stavolta” per confermare di non averci capito una ceppa, o di aver capito benissimo, ma di far finta di niente. E, fino a oggi, non siamo mai rimaste deluse.
Ecco puntuali quelli che “l’8 marzo dev’essere ogni giorno!”, che ogni giorno infatti spiegano al bar che quando una dice no, sotto sotto… La coerenza innanzitutto.
Poi ci sono quelli che “le donne sono superiori agli uomini”, che non abbiamo ancora capito se con questa frase siano mai riusciti a rimorchiare.
Non possono mancare quelli che “non sono né maschilista né femminista”, che non aprono un dizionario di sinonimi e contrari dall’esame di terza media.
E come non ricordare quelli che twittano “ok per la manifestazione, ma torna presto che la cena non si prepara da sola”, prima di farsi portare il sushino dallo schiavo di Just Eat: immagino le loro amiche ridere a denti stretti per dimostrare che “non sono né maschiliste né femministe” (vedi sopra).
Invece quest’anno ci avete annoiate al punto che quasi quasi era meglio la mimosa, figuratevi un po’. Eccheccazzo, tutto quello che avevate da offrirci era l’italiano medio? E non in senso statistico, ma proprio come creazione autopoietica, un self-made man che è una caricatura, e felice di esserlo.
Insomma, in questo momento di recessione vi avanzava giusto il tipo che pensa che, perché è morto di figa lui, lo sono tutti quanti (e “chi non lo ammette mente”, altro classico da sbadiglio in falsetto).
Questo qui, dell’8 marzo, ha capito solo che ci sono donne, dunque figa (le trans ringraziano). Quindi langia una provogazzione che, per dirla in hipsterese, è un win-win: se non passa il messaggio (più o meno, “gli uomini o sono bavosi o sono ricchioni”), si può sempre rifugiare dietro al fatevi-una-risata, parente stretta del sono-stato-frainteso. Se passa, invece, è il paladino della verità: perché è importante oggigiorno, tra tanti che vogliono solo “coccoline sul collo”, che qualcuno riprenda lo stuzzicadenti e la canottiera macchiata di sugo per “dire la verità” sul genere maschile.
(Spoiler: “diciamoci la verità” è la seconda causa di cazzate al mondo dopo “non sono razzista, ma…”, perché di solito è seguita da perle come “aiutiamoli a casa loro”, “ho tanti amici gay, il problema è quando ostentano”, e altre amenità da… film di Albertone, che adesso mi verrà in sogno solo per darmi i numeri sbagliati.)
Il Nostro, però, a una cosa ci arriva. Piuttosto che essere perseguibile per legge (ma tanto gli dimezzano la pena), è meglio appellarsi a una testosteronica incapacità d’intendere e di volere, finché qualcuno gliela appoggia ancora: che ci può fare, lui, se non riesce a esimersi dal fischiare a una passante? O a lasciare il numero di telefono su uno scontrino, o addirittura fare la mano morta a un’amica (ma la denuncia è mai scattata?).
Ciò che non tanto afferra sono le ragioni di quegli altri che perfino in Italia sanno che non si tratta di “aiutare in casa” ma di dividersi il lavoro di cura, che i privilegi legati a genere, classe e provenienza sono “posti al sole” che alla lunga ustionano. E se lei non vuole, francamente, non vogliono neanche loro.
L’italiano medio, invece, è di poche pretese: si accontenta di essere la succursale del suo pene.
E in un paese i cui giornali, l’8 marzo, mostrano foto di piazze piene, forse non avrebbe pubblicato il compitino che avrebbe voluto scrivere alle elementari, se la maestra fosse stata Edwige Fenech. O sarebbe lì a implorare di non perdere il lavoro. O almeno chiederebbe scusa. O addirittura, visto che “ormai è difficile dire che cosa possa suonare maschilista” (dicono i maschilisti), tormenterebbe l’unico neurone ancora funzionante, orgogliosamente collegato a un organo solo, per chiedersi cosa abbia scritto di “tanto strano”.
Non fa niente, dai, se ne parla il prossimo 8 marzo. Stavolta veniamo già annoiate.
* Tutte tutte no, va’. Il coraggio una non se lo può dare, o non sempre, e ce ne saranno alcune che pensino vabbe’, questo passa il convento, facciamoci una risata e diciamo ancora un altro sì. Perché sarebbe assurdo, pretendere di parlare per un’intera categoria. Eh, già.
sull’articolo di rollong stone: le donne desiderano il sesso e il corpo maschile tanto quanto gli uomini desiderano sesso e corpo femminile in ambito etero, questo è giusto. ma le molestie non sono amore
Ecco, credo che il segreto sia proprio in quel “tanto quanto” che descrivi tu: può essere molto o poco per entrambi, o andare a periodi. Al liceo certe mie compagne non sembravano parlare d’altro che di desiderio, mentre io ero più tiepidina, poi i ruoli si sono invertiti, e adesso chi lo sa… Credo che in Italia tendiamo culturalmente a “ipersessualizzare” gli uomini etero, eppure non è una tendenza universale: l’ossessione degli italiani col sesso viene anzi presa in giro in Spagna, negli USA, in Inghilterra (traduco solo un brutto scherzo spagnolo: “È così brutta che neanche un italiano se la scoperebbe!”). Omuncoli incontrollabili, quasi una razza inferiore (per un certo periodo buio lo è stata ufficialmente). Se attribuissimo alle donne etero la stessa ossessione che di solito si associa agli uomini faremmo una sorta di colonizzazione, come quando i vasai greci immaginavano le lesbiche come “dildomani” :p , come se non potessero godere senza penetrazone, o quando chiediamo a una coppia gay “chi fa l’uomo e chi fa la donna”. Invece, se ammettiamo che gli individui sessuati possono vivere in modo variegato il sesso, secondo me ce lo godiamo anche un po’ di più 🙂 . Grazie per il commento e scusa il “papiello” (che vuol dire “pippone”, ma dato l’argomento non sembra il caso!).
a me il sesso piace molto, penso che ci siano donne a cui piace molto e donne a cui iace meno e così uomini, ma di sicuro piace quasi a tutti/e
Suppongo di sì, ma, per come intendiamo il rapporto sessuale etero di solito (preliminari-penetrazione-sigaretta :p ) hai molte più possibilità di me di venire alla prima 🙂 . La cosa può generare frustrazione. Mai capito la storia di fingere l’orgasmo, giuro che da più giovane pensavo a una leggenda metropolitana, e nel mondo anglosassone c’è un brutto dibattito sulla necessità o meno di raggiungere l’orgasmo per le donne. A un certo punto, però, le donne etero possono farsi due conti e o cambiare… routine, o fare da sole 🙂 . Si spera in un sesso che tenga conto del piacere di entrambi.
io non fumo quindi niente sigaretta! 🙂
comunque penso che il rapporto sessuale con penetrazione possa e debba implicare il piacere di entrambi
Che possa siamo d’accordo, ma l’idea comune di piacere mi sembra ancora costruita intorno al desiderio maschile: è un piacere quasi sempre sicuro per gli uomini, mentre non necessariamente comporta quella stimolazione clitoridea che costituisce buona parte del piacere di molte donne. Ma il sesso orale o la masturbazione, se isolati, sono ancora visti a volte come pratiche adolescenziali (ricordo qualche agghiacciante posta del cuore di qualche anno fa) e se accompagnati da penetrazione sono visti come “preliminari”. Il missionario è considerato ancora la posizione principale anche se in tante dobbiamo assumere una posa piuttosto atletica per avere lo sfregamento giusto, e la stimolazione anale è ancora un tabù per gli uomini, che rischiano ancora di vedersi sfottere se la elogiano. Continuiamo a studiare, comunque, ne usciremo 🙂 .
io dico che è giusto che la penetrazione abbia la sua importanza, la penetrazione vaginale se fatta bene può dare e da’ orgasmi e piacere ad ambo i partner anche a lei. il clitoride si può stimolare anche con la pentrazione (in varie posizioni anche il missionario e non è detto che stia sopra lui). ilsesso orale va benissimo, l’anal non mi attrae ma chi lo vuole lo faccia, e gli uomini non hanno nessun problema a farsi mettere un dito nel sedere dalla compagna
Su quest’ultima pratica so di sfottò pubblici a chi lo ammette, purtroppo, e riguardo alla penetrazione la questione è che non si tratta di darle “la sua importanza”: ancora oggi si concepisce e rappresenta un rapporto eterosessuale tutto intorno a quest’evento, come se fosse il clou nonostante la metà della coppia non ne abbia un particolare bisogno per venire. Per questo dico, fantastico tutto quello che vogliamo fare e trovi l’altra persona d’accordo, ma veniamoci tutti incontro 🙂 .
ribadisco ciò che ho detto, è normale che nel rapporto etero (ma anche in quello omo maschile) il fulcro sia la penetrazione dato che il pene qualcosina la deve fare poveraccio e ribadisco che il clitoride può essere stimolato anche durante la penetrazione e la pentrazione può are piacere anche alla parter femminile se lui ci sa fare, se trovano la posizionegiusta che non è impossibile da trovare. si possono avere orgasmi con o senza la penetrazione, ma la penetrazione non è incompatibile con l’orgasmo femminile nel rapporto etero
Vedi? Dunque “il fulcro” di un rapporto eterosessuale è un atto che significa piacere certo solo per l’uomo: tu stesso scrivi che “può anche piacere” alla parte femminile e “non è incompatibile” con l’orgasmo femminile. Un po’ poco, no, perché lo debba considerare il momento fondamentale anche lei? 🙂 Per me “il fulcro” dev’essere quell’atto che piaccia a entrambi, qualsiasi cosa sia, penetrazione o sessantanove o masturbazione reciproca o a turno… Può cambiare di partner in partner: il “poveraccio” può fare tante cose che piacciano a entrambi, senza che sia lei a ingegnarsi a trovare la posizione o a contare su quanto “lui ci sappia fare” (altro punto su cui secondo me gli uomini potrebbero rilassarsi). Saluti e grazie ancora 🙂 .
ma ben venga il sessantanove, la masturbazione reciproca, cose bellissime, che sono compatibili con ciò che dico io
L’ha ribloggato su Felicita Ratti's Blog.
Grazie mille!