Giuro che mi sono proprio scordata.
Ci credereste? Leggevo la data sul calendario, sapevo benissimo che fosse lunedì, e non mi rendevo conto che avrei dovuto scrivere qualcosa sul blog. Sono anni che aggiorno il blog di lunedì e di venerdì, ma stavolta questo dettaglio non mi veniva proprio in mente.
Due riflessioni al volo:
- il mondo è andato avanti lo stesso. Anzi, lunedì vi è venuto in mente di controllare il mio blog? Naaa. Ecco un buon promemoria per quando crediamo che ciò che facciamo freghi a qualcuno. (E vi assicuro che non lo scrivo con amarezza, ma con sollievo!)
- Mi sono dimenticata del blog perché sono troppo assorbita da attività che mi piacciono un sacco!
Sì, perché, a parte i mille manoscritti che mando a concorsi e a case editrici (campa cavallo), mi sono iscritta a un sacco di corsi su Coursera: sto approfondendo le tematiche di psicologia che vi illustravo, ma in una prospettiva solo junghiana, quando avevo quella mia crisi globbbale totale che mi stava trasformando in una santona del self-help. Ora, se seguite il blog da quei tempi lì, conferitevi pure una medaglia al valore, e sappiate che ammiro la vostra tenacia. A un po’ di voi, tra l’altro, quegli appunti confusi sull’Ombra, e sul dolore che era una stanza, e sui cuori spezzati, hanno fatto più bene che male, almeno a giudicare da due o tre commenti che mi hanno commossa assai.
Insomma, per farla breve: ciò che crediamo di “dover” fare, spesso non frega a nessuno, e non cambia le sorti del mondo.
Quello che ci piace fare, invece, cambia la vita a noi, che è la cosa più importante. Poi ogni tanto, con santa pazienza e un po’ culo, migliora anche un pochetto la vita altrui.
Fate un po’ voi.
Su, vi lascio con Hegel, che ogni tanto ci azzeccava.
