
Se WordPress la elimina, sappiate che la foto qui sopra raffigurava gli alberi del carrer de Trafalgar, che nei pomeriggi di agosto sono una manna dal cielo.
Infatti li ho scelti per quantificare una volta per tutte il tempo che risparmiamo, quando facciamo spazio ad attività che ci ritemprino. Non sto parlando di ere geologiche, eh. È il tempo di un tè ghiacciato, che io, ad esempio, ho sorseggiato in un bar di questa strada: una catena, purtroppo, perché in questa zona tra via Laietana e Arc de Triomf, che precede la Chinatown vera e propria, trovi o la bettola post-franchista con le macchinette per ludopati, o il lounge fighetto per turisti. Ma tant’è: avevo il pc dietro, seguivo i miei corsi pazzi e, appunto, bevevo il mio tè ghiacciato.
Nelle ore precedenti, tra me e quel tè si erano frapposti diversi ostacoli: l’amico dottorando in fisica che sui social provava a spiegarmi come si faccia ricerca storica, lamentandosi perché nelle mie repliche “non scrivevo frasi di senso compiuto”; la filologa gourmet che, sempre sui social, mi spiegava perché una varietà di minestra che prepariamo dalle mie parti non segue la ricetta originale del 1297, dunque l’intera area sarebbe da bruciare una volta per tutte. Altro che terra dei fuochi!
Sapete qual è la soluzione? Disattiva le notifiche. Quell’opzione sta diventando la mia migliore amica. Perché capisco che l’amico dottorando deve avere un problema serio di autostima, per cui guai a chi lo contraddice (specie se è una donna). Pure la filologa gourmet avrà qualche ragione tutta sua per ossessionarsi su ricette che sono cangianti, figlie della disponibilità di ingredienti di ogni singola epoca. Sul serio, il famoso corso buddista mi ha convinta a non prenderla sul personale, e a empatizzare con i miei scocciatori, a cui auguro di trovare una qualche forma di serenità.
Però lo facessero lontano dal mio tempo, dal mio pomeriggio, dal mio tè.
Quali sono, invece, i vostri alberi? Sono sicura che avrete anche voi un’immagine che vi ricordi ciò che vi state perdendo, se decidete (in tutta legittimità) che il minchiaritore di turno merita una lezione, o che la filologa gourmet deve imparare, mo’ ci vuole, a farsi i cavoli suoi. È vero che i guru contemporanei ci dicono di concentrarci sul “qui e ora”, sul presente, ma attenzione a non dimenticare tutti i presenti possibili.
Quindi, visualizzate i vostri “alberi”: il libro che avete lasciato in sospeso per sorbirvi le chiacchiere di un vicino sborone, o la deliziosa cena che vi si raffredda perché non siete in grado di interrompere una telefonata inutile…
Visualizzate il tempo che state regalando a qualcuno che non sa che farsene, a parte usarlo per alimentare le proprie idiosincrasie. Quando lo avrete fatto, vi aspetterò al bar con un bicchierone di tè ghiacciato.
Dai, che vi tengo il posto.
(L’uomo che mi ha fatto scoprire il tè ghiacciato).