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Nell’ordine:

  1. affittare per un mese una casa in Costa Brava, meglio se con piscina (“solo” 12.000 euro!);
  2. affittare un villino a La Floresta, magari da gente che partisse in ferie ad agosto;
  3. piazzare a tradimento il compagno di quarantena da un amico in partenza, che mi aveva chiesto di fargli da cat sitter.

Sono tutte le soluzioni che ho vagliato quando mi sono accorta che i miei erano lì lì per venire, come previsto, e il compagno di quarantena stava rimandando all’infinito la sua solita partenza per il Cammino di Santiago. Adesso, quattro persone in una cinquantina scarsa di metri quadrati non sono l’ideale. Specie ad agosto, specie se una delle due stanze da letto è una singola senza luce. Così, eccomi a cercare le soluzioni più strampalate!

Poi, però, è successo qualcosa: all’improvviso, uno dei due appartamentini che affitto in casa mia (che, ricordiamo, è divisa in tre casette indipendenti) è stato sgomberato nel giro di cinque giorni. La persona che lo occupava mi ha comunicato che, per una serie di ragioni, sarebbe stata meglio altrove. Meglio così, allora, e meglio fare buon viso a cattivo gioco: i miei hanno trovato ad accoglierli una camera da letto vera, invece del mio loculo con il materasso addossato alla parete! Nell’appartamentino vuoto è come se fossero in un residence: una camera con salottino e bagno, con la possibilità di entrare nella mia parte di casa quando vogliono. In questo modo, hanno anche a disposizione due cucine, e di converso le ho a disposizione anche io: troppa grazia, Sant Antoni!

Ok, i miei d’estate usano poco la cucina, perché preferiscono andare di insalate e frutta fresca, ma se seguite questo blog da tempo (la Madonna ve lo rende!) saprete pure che l’ho sempre detto, anche per questioni più importanti: inutile preoccuparsi per situazioni che sfuggono al nostro controllo. Se è vero che controlliamo solo il 40% di ciò che succede, vuol dire che non abbiamo mai tutti i dati per risolvere il problema. Che fare, allora? Beh, ci arrangiamo con quello che possiamo gestire, e ci prepariamo (con fiducia) a ogni evenienza.

È il caso di dire che si cucina con quello che si ha.

Quest’anno mi toccano ben due angoli cottura! Mi sa che scelgo comunque il mio, che c’è un po’ più di luce.

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