
Dai, per fine anno vi regalo un po’ di cose.
Magari già conoscete questa pagina: in tal caso la inoltrerete negli auguri di fine anno, come il regalo che le nostre mamme si passano in un (ri)ciclo infinito, finché non ritorna a quella che l’aveva fatto all’inizio.
Se non conoscevate la pagina, fatene buon uso. A me l’ha fatta scoprire indirettamente Vera Gheno, e le sarò grata a vita.
Per il resto, non posso fare bilanci perché sono tornata a Barcellona e, sul serio, tra variante omicron e strade infestate a ogni ora, non ricordavo nemmeno che giorno fosse.
Diciamo che metto la foto qui sopra, come promemoria di ciò che voglio cambiare: negli ultimi mesi intravedevo dal mio salottino questo tramonto sfocato tra i tetti, ma tra una cosa e l’altra non uscivo mai in tempo per godermelo. Pensavo a riempire la ciotola di Archie (sacrosanto), a cercarmi calzini che non fossero bucati (mission impossible), perfino a sciacquare il cucchiaino del tè (chi, io?). Sembrava lo facessi apposta. Forse è proprio così.
Comunque sia, voglio smettere.
Se proprio mi posso permettere, per l’anno prossimo vi auguro bei tramonti, e il proposito di viverli in tempo.
Per il momento, vi regalo i miei.


