
Dalla pagina FB dell’EX-OPG occupato
Oggi il blog sospende le trasmissioni (leggi “le solite minchiate”) per contemplare una folla.
Quella che in queste ore si sta radunando a Rio de Janeiro per la morte di Marielle Franco, femminista, nera e anticapitalista, e pure impegnata a denunciare le violenze delle forze dell’ordine nelle favelas: è campata giusto un anno più di me, ma una così sa che le opzioni di arrivare alla vecchiaia sono scarse, e lotta lo stesso.
Guardo queste immagini perché mi ricordano un po’ la folla che si è riunita a Macerata nonostante tutto il casino istituzionale, per ribadire che antifascista e antirazzista non sono parole vuote perfino da noi (e non lo sono perfino adesso, dopo i risultati delle elezioni).
Infine, non posso non pensare al burdell’ (in senso decostruito) che c’era lo scorso 8 marzo a Barcellona: i giornalisti celoduristi hanno provato a smentirlo, ma, nonostante tutte le problematiche legate all’intersezionalità, è stato uno sciopero generale, e riuscitissimo.
Io vorrei che ricordassero queste immagini anche coloro che denunciano i rischi reali ed evidenti di questa nostra società di massa, e dimenticano che gli stessi media che uniformano, spiano e diffondono false notizie, diffondono anche vere notizie, avvicinano gente lontana, e sì, all’occorrenza radunano folle, che non sempre sono fatte da coglioni.
È vero, uno che disegna fumetti e satelliti mi ha detto:
Diffida dal cinismo. È la via più facile. Quindi molto affollata. E nella folla, la probabilità di trovare idioti aumenta.
Mettiamola così: nelle folle (perlopiù virtuali) dei cinici, le probabilità sono altissime.