Quando mi sono svegliata stamattina ho pensato “ah, finalmente”. Mi ero messa un terzo piumone (sì, casa mia è un po’ fredda…) e per la prima volta, al risveglio, mi ha accolto il calore. Ebbene, sapete qual è stato il mio secondo pensiero, dopo la gioia e il benessere? “Adesso scendo dal letto e mi assale tutto il freddo insieme, forse ho fatto male a coprirmi tanto”.
Non è incredibile? E non succede forse anche a voi? Appena abbiamo un po’ di benessere, pensiamo a quando finirà. Appena otteniamo qualcosa che volevamo tanto, pensiamo subito a quello che ci manca ancora.
Me ne sto accorgendo anche con gli amici. Ne sto conoscendo di meravigliosi, attenti, premurosi, e invece di godermeli a cosa penso? A chi ho conosciuto in tempi in cui scambiavo le attenzioni altrui per invadenza, l’interessamento per interesse, e allora mi cercavo la compagnia di chi non avesse proprio nessunissima intenzione di riservarmi né l’uno né l’altro.
Così che, quando si prendono cura di me, semplicemente non sono abituata.
Mi viene più facile accontentarmi, di chi pensa che avermi sia accontentarsi a sua volta, di chi non mi riserva attenzioni, così non devo rimanerci male quando smetteranno. Ho quest’idea dell’umanità che sembra presa da un film horror.
Se vi succede lo stesso, facciamo attenzione, perché ci basiamo su un’osservazione in parte corretta, “la gente è incostante e cambia spesso opinione”, per saltare a una conclusione improbabile: “Siccome la gente è incostante e cambia spesso opinione, prima o poi mi abbandonerà. Tanto vale che mi cerchi chi so fin dal principio essere incostante, così quando sparirà non sarà nessuna sorpresa“.
Non bisogna essere psicologi, qui, per pensare a espressioni come paura dell’abbandono e profezia che si autoavvera: ho così paura di essere abbandonata che lo faccio succedere.
Ah, sì? Quando stamane sono scesa dal letto mi ha accolto il freddo, ma meno di quanto avessi immaginato. Ho acceso immediatamente la stufa e infilato qualcosa di più caldo. Mi sono preparata la colazione a tempo di record e al ritorno la stanza era abbastanza riscaldata da permettermi di cominciare la giornata.
Dovevo rinunciare a una notte di sonno beato per evitare questa piccola manfrina?
E voi a cosa rinunciate, per il fastidio di sentirvi bene?